Archive del 12 aprile 2020

novena alla Divina Misericordia

domenica, 12 aprile 2020

INVOCHIAMO INSIEME LA DIVINA MISERICORDIA
AUGURI DI BUONA PASQUA 
Ieri, venerdì Santo, dopo la liturgia della Passione, abbiamo iniziato la novena e la coroncina alla Divina Misericordia.
È una preghiera potente, che vorrei raccomandarvi di continuare in questi giorni, possibilmente alle ore 15.00, fino a domenica 19 aprile, giorno della festa della Divina Misericordia.
dsc_0024Nelle conversazioni con Santa Faustina Kowalska, Gesù dice: “Ho tutta la vita eterna per usare la giustizia e ho solo la vita terrena in cui posso usare la misericordia; ora voglio usare misericordia!”.
Uniamoci tutti, con fiducia nella preghiera, ognuno nel silenzio della propria casa, per chiedere a Gesù che abbia pietà di noi, ci soccorra con la sua infinita Misericordia e ci liberi al più presto da questa pandemia.
AUGURO AI MIEI PARROCCHIANI E A TUTTII GLI AMICI DI FACEBOOK una serena e Santa Pasqua.
Gesù Risorto entri con la sua benedizione nelle vostre case, protegga voi e le vostre famiglie da questa epidemia e da ogni male. Volga il suo sguardo benevolo verso tutta l’umanità.
Chi non ha il libro per seguire la novena, può trovarla se questo link:
https://www.preghiereperlafamiglia.it/novena-alla-divina-mi…

 

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Coronavirus: triduo pasquale

domenica, 12 aprile 2020

TRIDUO PASQUALE: INSIEME ATTORNO A GESU’
In questo triduo Pasquale, che inizia oggi giovedì 9 aprile, in modo così inconsueto, sforziamoci ugualmente, anzi di più, per creare attorno a noi un clima di silenzio e preghiera. Per metterci in ascolto di Gesù e aprire il nostro cuore alla gratitudine per l’Amore, unico e generoso, che ha riversato sull’umanità intera.
Possibilmente cerchiamo di pregare insieme, accettando benevolmente i limiti imposti da questa epidemia ed eliminando le distanze, restando saldamente uniti spiritualmente.
Per questo, vi invito a pregare insieme con me, seguendo le celebrazioni attraverso il web, sulla pagina facebook della parrocchia, unico modo oggi possibile per soddisfare il desiderio di ritrovarci come comunità, attorno a Gesù. Vi ricordo giorni e orari:
GIOVEDI’ SANTO: ore 17.00 Santa Messa della Cena;
VENERDI’ SANTO: ore 15.00 Liturgia della Passione e novena alla Divina Misericordia;
DOMENICA DI PASQUA: ore 10.00 Santa Messa della Risurrezione
Pregando insieme in questi giorni, cerchiamo di ritrovare quella serenità interiore e quella Pace, che un po’ abbiamo perduto, ma che Gesù può e vuole sicuramente ridarci.

Coronavirus: Dio ci educa nella prova

domenica, 12 aprile 2020

DIO CI “EDUCA” NELLA PROVA
(Chiedo scusa per la inevitabile lunghezza del post e un po’ di pazienza per la lettura)

In questi giorni, nella mia mente tornano, in modo ricorrente, alcune parole dure della Scrittura.
Parole inequivocabili che ci presentano un Dio che minaccia e punisce il suo popolo per le continue infedeltà.
La schiavitù egiziana, il lungo e interminabile cammino nel deserto verso la terra promessa, l’esilio di Babilonia e tanti altri momenti di terribili prove, sono descritti dagli autori biblici come giusti castighi contro un popolo infedele e idolatra, che abbandona continuamente il suo Dio.
Per brevità, cito come esempio solo un brano del profeta Amos e uno dal libro delle cronache, sottoposto alla mia attenzione.
Amos:
“Ascoltate questo, voi che calpestate il povero
e sterminate gli umili del paese…
In quel giorno – oracolo del Signore Dio -
farò tramontare il sole a mezzogiorno
e oscurerò la terra in pieno giorno!
Cambierò le vostre feste in lutto
e tutti i vostri canti in lamento” … (Am 8, 4.9-10)
Secondo libro delle cronache:  
“Se chiuderò il cielo e non ci sarà più pioggia…. se invierò la peste in mezzo al mio popolo, se il mio popolo, sul quale è stato invocato il mio nome, si umilierà, pregherà e ricercherà il mio volto, e si convertirà dalle sue vie malvagie, ascolterò dal cielo e perdonerò il suo peccato e risanerò la sua terra….Ma se voi devierete e abbandonerete le leggi e le norme che io vi ho proposto, se andrete a servire altri dèi e a prostrarvi davanti a loro, vi sterminerò dalla terra che vi ho dato.” (2Cr 7, 13-14.19-20)
Nel brano di Amos Dio appare inflessibile verso i potenti, che sfruttano i poveri e calpestano i loro più elementari diritti con intollerabili ingiustizie.
Nel brano delle Cronache, si mostra pronto a “sterminare” il popolo che abbandona le sue leggi, ma anche attento alla preghiera di chi si converte “dalle sue vie malvagie” e lo invoca con cuore umile.
In questo tempo di coronavirus è diffuso il pensiero di un Dio “stanco” degli uomini, delle tante malvagità, delle ingiustizie, del nostro egoismo che non ci permette di vedere interi popoli abbandonati e costretti alla fame. E si conclude: Dio non ne può più e ci castiga, come faceva con il suo antico popolo d’Israele.
Se il Dio dell’antico testamento, secondo la mentalità del tempo, alterna castigo e misericordia, Gesù ci presenta l’immagine vera di Dio, insegnandoci a fidarci di Lui e a chiamarlo “Abbà” (Papà).
La vendetta, a cui spesso ricorre l’uomo, non appartiene a Dio, Padre Misericordioso. 
Forse, dunque, è più corretto dire che Dio non vuole ma permette epidemie e calamità naturali, che risalgono esclusivamente alla stoltezza dell’uomo. E si serve di questi momenti per “educarci” e richiamarci all’essenziale, ai veri valori che contano. La prova, infatti, toglie le certezze e costringe a riflettere. Dio, poi, permette la prova per Amore: “Io, tutti quelli che amo, li rimprovero e li educo” (Ap 3,19). L’Amore è espressamente richiamato anche nella lettera agli ebrei: “il Signore corregge colui che egli ama…. È per la vostra correzione che voi soffrite! img_2417Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non è corretto dal padre? …” (Ebr 12, 6-7)
E, soprattutto, Dio non è insensibile al grido dei suoi figli: “se il mio popolo… pregherà e ricercherà il mio volto, e si convertirà dalle sue vie malvagie, ascolterò dal cielo e perdonerò il suo peccato e risanerò la sua terra” (2Cr 7,14)
Forse bisogna cogliere questo tempo di stravolgimento delle nostre vite e di solitudine, come un’opportunità per farci alcune domande serie sulla nostra vita, sui nostri comportamenti, sui nostri rapporti.
Questo è il tempo in cui Dio passa per le nostre vie, ci parla e vuole essere accolto e ascoltato. “Timeo Dominum transeuntem” (temo il Signore che passa) diceva Sant’Agostino. Appunto, la paura che Gesù passi e noi non siamo capaci di riconoscerlo.
Chissà se, al Suo passaggio, ritroveremo l’intelligenza e il buon senso per operare una vera svolta e capire
1. che non possiamo più avvelenare la terra, che pretende ossigeno e se lo prende, lasciando noi in affanno;
2. che siamo così fragili, ospiti a tempo in questo mondo, e che il tempo è breve;  
3. che è da stolti ostinarsi e chiudersi nel proprio orgoglio, costruendo muri e dimenticando che abbiamo bisogno di tutti, ma proprio di tutti;
4. che oggi, costretti a comunicare solo virtualmente, dobbiamo riscoprire la gioia di incontrarsi, parlarsi, sorridersi e, quindi, recuperare la “normalità” dei rapporti, finalmente tanto desiderata; 
5. che attorno a noi c’è tanta gente che soffre, che cerca inutilmente nient’altro che un gesto o una parola di conforto;
6. che ci sono ancora tanti, “tantissimi poveri” che non vediamo o non vogliamo vedere e verso i quali, come ha detto Papa Francesco nell’omelia di santa Marta di lunedì 6 aprile, siamo “indifferenti”, nonostante essi siano “al centro del Vangelo”;
7. che la “bella notizia” del Vangelo deve essere “al centro della nostra vita” e che Gesù è salito sulla Croce, per renderci capaci di accoglierla, viverla e portarla a tutti.