Archive del 3 giugno 2020

La statua della Madonna degli Angeli ritorna nella sua Casa

mercoledì, 3 giugno 2020
Dopo circa tre mesi di assenza, la statua della Madonna degli Angeli torna nella chiesa della Marina, dove è venerata esattamente da quarant’anni.
La statua, commissionata dalla parrocchia, con precise richieste e indicazioni, puntualmente soddisfatte, è stata realizzata nello studio d’arte sacra di Luigi Santifaller a Ortisei (Bz), pittoresca città della Val Gardena, famosa per la presenza di numerosi artisti del legno.
Il 27 aprile 1980 la piccola comunità di Acquappesa marina, fortemente legata alla Madonna degli Angeli, raccolta in preghiera, accoglieva devotamente la nuova statua nella chiesetta del “Sacro Cuore di Gesù”, allora parrocchia autonoma.
Deteriorata dagli anni, agli inizi del mese di febbraio di quest’anno la statua, con l’aiuto decisivo e gratuito di Gioma trasporti, cui va la mia gratitudine, è stata riportata a Ortisei per essere restaurata, presso lo studio d’arte di Ferdinando Perathoner, l’artista che nel 2012 ha scolpito la statua del “Sacro Cuore di Gesù”, presente nella stessa chiesa della marina.
Riportata all’iniziale bellezza, domenica 31 maggio la statua della Madonna degli angeli è stata benedetta e accolta, in modo dimesso a causa delle rigide regole imposte dalla pandemia, ma sempre con calore e devozione, e riposta sul suo trono.
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lettera ai collaboratori

mercoledì, 3 giugno 2020

Carissimi collaboratori,

ora che abbiamo parzialmente ripreso la vita comunitaria attorno all’Eucaristia, ho rivolto un pensiero di incoraggiamento ai ragazzi, agli anziani – ammalati, ai giovani e alle famiglie. Questi i link per chi non avesse avuto l’opportunità di leggere: 

Ora mi rivolgo a voi in questa fase di ripresa della vita pastorale, diventata ancora più problematica. È superfluo dirvi che ritengo indispensabile e fondamentale il vostro aiuto e che senza di voi nessun programma pastorale si potrebbe realizzare. Credo sia radicata anche in voi questa consapevolezza della necessità di unire le forze di persone generose nel servizio e animate da buona volontà. 

Sono grato per tutto quello che avete fatto finora e per il tempo che vorrete ancora dedicare a questa missione, sicuramente più difficile da gestire, ma che non può assolutamente fermarsi. Ho bisogno di tutti voi e insieme, forse, dobbiamo inventarci nuovi modelli pastorali per raggiungere tutte le categorie di persone, i ragazzi gli anziani gli ammalati e le tante famiglie, duramente provate da questa pandemia. 

Ringrazio, intanto, tutti quelli che hanno accolto, con entusiasmo, il mio invito per l’accoglienza dei fedeli in chiesa, per l’igienizzazione dei luoghi di culto e per assicurare una dignitosa liturgia festiva. Sono contento che anche tre ragazze hanno dato la loro disponibilità come volontarie per il servizio di accoglienza. Ecco un aiuto che vorrei chiedervi: attivarvi per trovare altri giovani e far capire loro la bellezza di poter utilizzare in modo costruttivo un briciolo del loro tempo. Sarebbero i giovani, infatti, le persone più idonee a questo tipo di servizio. Troppe volte ci siamo arresi davanti alle loro resistenze. Ma abbiamo bisogno dei giovani perché, come ho ricordato loro, “la comunità parrocchiale non può essere affidata ai soli anziani”.

Spero di incontrarvi presto per riflettere insieme, non più tramite post su facebook, come necessariamente è avvenuto in questo periodo, ma guardandoci finalmente in faccia, per un confronto sulle tracce che questo periodo ha lasciato anche in noi.

Con l’estate che si avvicina e le norme restrittive, imposte dall’emergenza sanitaria, è necessario l’impegno di tutti, per programmare e affrontare con serenità i nuovi problemi, che inevitabilmente si aggiungono a quelli già esistenti. 

Con gratitudine, stima e affetto.

Un abbraccio, dg

 

Uno solo è Onnipotente

mercoledì, 3 giugno 2020
FORSE ABBIAMO CAPITO CHE UNO SOLO È ONNIPOTENTE. FORSE
1585377147134-jpg-papa_francesco_torna_a_parlare__la_fame_conseguenza_della_pandemiaL’immagine commovente di Papa Francesco che, affaticato, attraversa da solo una spettrale piazza San Pietro è, potremmo dire, l’immagine – simbolo delle città di tutto il mondo, completamente deserte.
È l’immagine – simbolo dell’impotenza dell’uomo, limitato per natura.
Gli scienziati lavorano intensamente, spesso nel silenzio e fuori dai riflettori, per capire origine e caratteristiche di questo virus e, così, trovare i mezzi idonei per debellarlo. Medici generosi, legati al proprio dovere, fanno di tutto per salvare vite umane, spesso rimettendoci la propria. Senza la ricerca certosina degli scienziati e il lavoro prezioso dei medici, che operano spesso in condizioni impossibili, certamente ci sarebbero tantissime altre vittime. Dinanzi a loro bisogna solamente inchinarsi e dire grazie.
E, tuttavia, la triste esperienza che stiamo vivendo ci mette davanti anche i limiti della scienza, sorpresa, disorientata e ancora confusa, in questa battaglia contro un nemico invisibile, che ha sconvolto l’intero pianeta. Forse abbiamo capito che l’uomo non basta per dare una risposta a tutto e che bisogna guardare Altrove.
maxresdefaultForse abbiamo capito che UNO SOLO è davvero ONNIPOTENTE. Forse. Perché noi dimentichiamo presto. E, dopo la ricerca affannosa di Dio nel pericolo, è facile che ci lasciamo travolgere di nuovo dall’esclusiva ricerca delle cose che passano e da un modo di vivere segnato dalla superficialità.
QUESTO TEMPO COSI’ BUIO può mostrare persino un aspetto di luce se ci ha aiutati a guardare e capire quali sono le cose veramente importanti della vita e se ha radicato in noi il desiderio di seguire Gesù.
Può addirittura rivelarsi come un tempo di Grazia, se è riuscito a convincerci che bisogna attingere meno alla moda dell’effimero e nutrirsi di più della Parola del Vangelo. Parola che indica e illumina il Cammino.
Se non è così, la “lezione” di questi mesi, vissuti con paura sotto l’incubo di un incombente pericolo, tuttora presente, non è servita a nulla e rischiamo di trovarci dinanzi a una società ancora di più incattivita. I primi segnali che arrivano dal mondo politico e dalla società civile non sono incoraggianti.