Una considerazione in attesa dell’estrazione della lotteria Italia oggi 6 gennaio, giorno dell’Epifania.
“Non sono bastati due primi premi da 5 milioni di euro, la Lotteria Italia ha fatto flop”: così si esprime il Corriere della sera, ricordando che quest’anno le vendite dei tagliandi non sono andate bene come lo scorso anno. Un’inversione di tendenza dovuta alla crisi? Non sembra, se pensiamo che l’industria del gioco nel 2009 ha raccolto in Italia 53 miliardi di euro e che sono 35 milioni gli italiani coinvolti nei giochi legali (superenalotto, scommesse, lotto, gratta e vinci). Una passione, a volte irrazionale, per supervincite con cifre da capogiro, che fanno sognare un facile guadagno, con la vergognosa complicità mediatica (vedi TV, meglio telegiornali) che “induce a pensare, – come dice il sociologo franco Ferrarotti – soprattutto nelle giovani generazioni, che si può mettere tra parentesi l’orgoglio per il lavoro, il risparmio, la saggezza della vita pratica…, perchè tutto può essere donato, elargito dalla fortuna”. Un fascino irresistibile per una ipotetica e illusoria ricchezza, che diventa dipendenza, spingendo molti a indebitarsi e a rovinare intere famiglie.
Forse sarebbe meglio puntare sul lavoro e l’impegno quotidiano piuttosto che sulla “fortuna”.
La vera “fortuna” infatti consiste nel saper interpretare pienamente la vita, con le sue inevitabili fatiche . Cosa ne pensi?
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