Riprendiamo e riportiamo integralmente l’articolo apparso su “Calabria Ora” di giovedì 9 agosto a firma di Renato Marino:
In contrada San Iorio di Acquappesa è stato trovato un dipinto molto antico: si tratta di un’icona della Madonna con Bambino, presumibilmente databile intorno al 1500 d.C. e riportata, con accurato restauro del dottor Antonio Adduci, ai suoi colori originali.
L’affresco, anonimo ma di pregevole fattura, all’inizio si trovava probabilmente all’interno di un’edicola votiva all’incrocio di quattro sentieri: questo particolare e la scritta “viator”, l’unica ancora visibile e decifrabile a fatica, farebbero pensare a un’immagine dinanzi alla quale sostavano gli abitanti della zona per chiedere protezione nei loro spostamenti.
Troviamo conferma a questa ipotesi nelle parole dello storico del luogo Pasquale Mollo, il quale nella relazione sul dipinto scrive: “Lo schema compositivo è quello delle Madonne Odigitria (dal greco “che guida, che mostra la via”), diffuse soprattutto nel Meridione d’Italia, in ambito tardo bizantino e neogreco, che assumono l’appellativo di Madonna del Buoncamino o del Pellegrino.”
La preziosa edicola nel tempo sarà custodita al chiuso, diventando parte integrante di una parete di un piccolo e vecchio casolare adibito a ricovero per animali.
Da anni il signor Vinicio Carrozzino, proprietario del casolare, aveva notato questo dipinto abbandonato e visibile in modo distinto solo nel volto della Vergine e, incuriosito, ne aveva parlato con alcuni amici e con l’archeologo acquappesano Fabrizio Mollo, docente all’università di Messina, che aveva già diretto importanti scavi nella zona.
Non è stato difficile al professor Mollo capire che ci si trovava dinanzi a un’opera eccezionale, che andava assolutamente recuperata.
L’associazione “Erika Tripicchio”, sostenuta dalla generosità della gente del luogo, ha interamente affrontato la spesa del restauro, rendendo possibile il recupero completo dell’opera.
“E’ un dipinto di notevole importanza per tutta la collettività acquappesana – scrive ancora lo storico Mollo – perché testimonia, se ancora ce ne fosse bisogno, come queste terre avessero una frequentazione più antica rispetto al centro storico”.
L’affresco, estratto dal casolare e riportato al suo primitivo splendore, è stato collocato nella nuova chiesetta, di prossima inaugurazione, costruita in contrada San Iorio in memoria di Erika, indimenticabile ragazza scomparsa all’età di soli dodici anni.
Renato Marino
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