LA CHIESA “CONTRIBUISCE ALLA TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA”
Il 21 febbraio 2020 vengono segnalati in Italia i primi casi di Coronavirus, epidemia iniziata in Cina nei mesi precedenti. Codogno è il primo focolaio del virus, che pian piano si estende a tutta la Lombardia e poi nel resto d’Italia.
Fino al 3 aprile 2020 “Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri”: così si esprime il decreto del presidente del consiglio dei ministri (8 marzo 2020).
La chiesa, preoccupata come tutti di questa devastante emergenza sanitaria, con dolore ma giustamente, si adegua al decreto dello stato, per dare il suo prezioso contributo nel limitare la diffusione del virus.
Questo non vuol dire allontanarsi dalla preghiera, anzi possiamo cogliere questo difficile momento come un’occasione per risvegliare la nostra fede.
Facciamo in modo che le nostre case diventino vere “chiese domestiche” dove, tramite la celebrazione Eucaristica trasmessa dalla Tv e la preghiera personale, cerchiamo un più intimo rapporto con Dio.
Per eventuali esigenze pastorali rimango a disposizione di tutti. E’ possibile contattarmi al numero 347 3337012.
Un abbraccio, nella speranza di poter celebrare insieme una vera Pasqua di liberazione, dg