coronavirus: domenica 22 marzo 2020

RESTARE A CASA È UN “ATTO DI AMORE”. GESU’ ILLUMINI IL NOSTRO INCERTO FUTURO

interno-chiesa-madre2Un’altra domenica con le chiese vuote. È triste, ma Gesù saprà riempire questo vuoto. Non stanchiamoci di cercarlo e non dimentichiamo di seguire l’Eucaristia attraverso la Tv. Io celebrerò alle ore 10.00, in casa, ma vi porterò tutti nel cuore e nella mia povera preghiera.
Condivido con voi una breve riflessione sul vangelo, che parla della guarigione di un cieco dalla nascita (Gv 9, 1-41)

Il Vangelo di questa domenica ci parla di “luce”, quella di cui abbiamo tanto bisogno oggi, che ci troviamo in un tunnel, buio e indecifrabile, che sembra infinito.
Gesù è “la luce vera, che illumina ogni uomo” (Gv 1, 9). Lo ribadisce nel vangelo di oggi: “finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo”. In questo periodo, caratterizzato da angoscia e giustificata paura, Gesù può darci forza e speranza e vuole che ci fidiamo di Lui. Chi chiede come al cieco guarito: “Tu, credi nel Figlio ciechi-2-1dell’uomo?” 
Cerchiamolo fortemente, con il vivo desiderio di accogliere seriamente il suo messaggio nella nostra vita, e si farà trovare accanto a noi.
Anche a noi oggi viene chiesto di aprire gli occhi, di vedere in Gesù l’unico vero punto di riferimento. Per non smarrirci. E, in questa imprevista situazione in cui ci troviamo, dobbiamo aprire gli occhi anche per assumere atteggiamenti responsabili e consapevoli e poter essere, così, un po’ “luce” per gli altri. 
Come? Restando a casa. 
Ho sentito un epidemiologo dire: oggi restare a casa è un “ATTO DI AMORE” verso gli anziani, verso i più deboli, verso i propri familiari, verso tutti. Ci costa, ma facciamolo.
BUONA DOMENICA A TUTTI

 

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