“CHI CREDE IN ME ANCHE SE MUORE VIVRÀ……… LAZZARO VIENI FUORI”
Impossibilitato a vedervi e a parlavi in chiesa, sento comunque il bisogno di condividere con voi una breve riflessione sul Vangelo della V domenica di quaresima, ricordandovi di partecipare, domani, alla celebrazione della Santa Messa. Io celebrerò in casa alle ore 10.00 (nuovo orario, in vigore da stanotte). Chi può si unisca in preghiera allo stesso orario, attraverso i canali della tv. Attraverso la preghiera rendiamo più solidi e più veri i nostri rapporti.
La Risurrezione di Lazzaro (Gv 11, 1-45)
Gesù piange dinanzi al sepolcro di Lazzaro, pur sapendo che sta per riportarlo in vita. Forse vuole condividere con noi questa debolezza umana, perché sa bene che per l’uomo la morte è un evento drammatico. Ma solo momentaneamente.
Subito dopo, infatti, Gesù riporta in vita l’amico. La morte in sé è nemica dell’uomo, ma San Paolo ci ricorda che sarà distrutta: “l’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte” (1Cor 15,26)
La legittima paura della morte, quindi, non deve farci dimenticare che Gesù è “la risurrezione e la Vita” e che “colui che vive e CREDE in Lui… non morirà in eterno” (Gv 11, 25-26).
La paura della morte è frutto anche della fragilità della nostra fede. Ce lo ha ricordato Papa Francesco nella preghiera di venerdì in piazza San Pietro, facendo risuonare in modo risoluto il rimprovero di Gesù ai suoi discepoli: “Perché avete paura, gente di poca fede?” (Mt 8,26).
Se in noi subentra la certezza che Gesù davvero ha vinto per sempre la morte, man mano riusciremo anche ad accostare con più serenità il momento del distacco da questa vita e dagli affetti più cari, perché il nostro sguardo sarà spinto a guardare Oltre, verso la vera Vita.
Affidiamo alla carezza di Gesù Risorto i tanti morti di questi giorni, che in modo anonimo e, nella più triste solitudine, lasciano questa terra.