QUATTRO MAGGIO: SI RICOMINCIA CON PRUDENZA. ANCHE LA CHIESA, CON LE CERIMONIE FUNEBRI, RIPRENDE GRADUALMENTE LE CELEBRAZIONI CON IL POPOLO.
Giorno atteso questo QUATTRO MAGGIO 2020: per noi era e rimane il giorno del ricordo del nostro Patrono, per l’Italia intera, compreso noi, è l’inizio della fase due di questa pandemia, tutt’ora in corso. Fiduciosi nella sua protezione, affidiamo la nostra terra di Calabria a San Francesco e chiediamo anche che ci guardi da improvvide fughe in avanti.
Dicono gli esperti che inizia il periodo più delicato, perché il desiderio di riappropriarsi di una impossibile “normalità”, almeno per ora, potrebbe indurci nella tentazione di riprendere con disinvoltura vecchie abitudini e, quindi, esporci al pericolo concreto di un ritorno all’indietro.
Circolano sul web pericolose teorie, senza alcun riscontro scientifico, che parlano di un pericolo ormai passato e spingono a facili ottimismi.
Personalmente non ho competenze in materia, perciò voglio fidarmi solo di chi, attraverso uno studio serio e accurato, cerca di capire l’evolversi di un virus ancora non completamente conosciuto e di chi lotta, col pericolo della propria vita, per salvare vite umane. Persone che meritano gratitudine e rispetto anche con i nostri comportamenti.
Da queste cattedre vengono solo inviti a non sottovalutare la situazione e a seguire scrupolosamente le disposizioni delle autorità, che non vogliono arbitrariamente toglierci la libertà, ma evitare altre morti inutili.
E allora? Ancora Paura? No, solo PRUDENZA, tanta prudenza.
Perché c’è un nemico invisibile e insidioso, che si chiama “asintomatico” e può nascondersi anche tra amici e parenti.
Anche la chiesa riprende gradualmente le celebrazioni religiose con il popolo.
In attesa di nuove disposizioni che consentano di aprire le chiese per la celebrazione della Santa Messa festiva, per ora, a decorrere dal 4 maggio, una nota del ministero dell’interno consente “le cerimonie funebri con l’esclusiva partecipazione di congiunti e, comunque, fino a un massimo di 15 persone… indossando protezioni per le vie respiratorie e rispettando scrupolosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”
In seguito agli accordi presi con il ministero, la CEI (conferenza episcopale italiana) ha indicato alcune misure che sottopongo all’attenzione di tutti:
1. “Prima dell’accesso in chiesa… misurazione della temperatura corporea, attraverso un termometro digitale o un termo-scanner. Questa disposizione è richiesta anche per le celebrazioni all’aperto. Venga bloccato l’accesso a chi risulti avere una temperatura corporea superiore ai 37,5°C;
2. Per la distribuzione della Comunione eucaristica si evitino spostamenti. Sia il celebrante a recarsi ai posti, indossando la mascherina.
3. Il celebrante, dopo aver curato l’igiene delle proprie mani, porgerà l’ostia sulle mani dei fedeli, senza venire a contatto fisico con esse.
4. la chiesa sia igienizzata regolarmente, mediante pulizia delle superfici e degli arredi con idonei detergenti ad azione antisettica.
5. Ove siano presenti spazi idonei, contigui alla chiesa, si prenda in considerazione la possibilità di celebrare le esequie all’aperto, con il rispetto delle distanze di sicurezza e delle altre indicazioni sopra disposte.
6. Sia indicato anche l’obbligo di rimanere a casa in presenza di temperatura corporea oltre i 37,5°C o di altri sintomi influenzali. Si raccomandi di non accedere comunque alla chiesa e di non partecipare alle celebrazioni esequiali se sono presenti sintomi di influenza o vi è stato contatto con persone positive a SARS-COV-2 nei giorni precedenti”.
In segno di rispetto dell’autorità civile e religiosa e, soprattutto, della vita di ogni fratello, siamo tutti invitati a osservare scrupolosamente le disposizioni ricevute.